giovedì 16 aprile 2009

mercoledì 8 aprile 2009

UN EURO PER I TERREMOTATI DELL'ABRUZZO

I Sindaci di Baselga di Piné e Bedollo invitano a versare un euro, (o più), per ogni abitante di Baselga di Piné e di Bedollo a favore delle popolazioni terremotate dell’Abruzzo. Forti della sensibilità dimostrata in passato in analoghe circostanze, propongono una raccolta di fondi a favore delle popolazioni dell’Abruzzo colpite dal terremoto del 6 aprile 2009.

Si informa la cittadinanza che è aperto presso la Cassa Rurale Pinetana, Seregnano e Fornace (uffici di Baselga di Piné e Bedollo) il conto corrente n° 1500 “SOLIDARIETÀ” a favore delle popolazioni colpite dal recente terremoto.

I cittadini che vorranno aderire alla proposta potranno rivolgersi agli sportelli dell’istituto bancario e accreditare eventuali offerte su tale conto corrente. Quanto raccolto sarà consegnato al Sindaco del paese dove è impegnata la protezione civile Trentina.

CROCE ROSSA TRENTO PER ABRUZZO

La Croce Rossa - Gruppo Volontari di Trento - sta raccogliendo il seguente materiale da inviare nella regione terremotata:
- vestiario e scarpe in OTTIME CONDIZIONI
- coperte
- lenzuola
- pannolini per bambini e anziani
- fornelletti da campo (nuovi o seminuovi) con relative bombole (cariche)
- pentolame in buono stato
- alimenti a lunga conservazione (latte, pasta, sugo in scatola, scatolame, riso, omogeneizzati,...).
Tutto il materiale raccolto verrà portato personalmente in Abruzzo dai nostri volontari trentini e lì distribuito secondo le direttive fornite dalla Protezione Civile.
Sono attivati i punti di raccolta presso:
- Comitato Regionale di Trento (via dei Muredei, 51) - TUTTO IL GIORNO
- Comitato Locale di Rovereto (via Savioli, 10) - mattina 09.00 - 12.00
- Comitato Locale Altipiani (Folgaria)
A TRENTO TROVATE APERTO IL PUNTO DI RACCOLTA DI VIA MUREDEI ANCHE QUESTO SABATO (11 APRILE) LAMATTINA DALLE 9.00 ALLE 12.00!!!
Per ulteriori informazioni potete consultare il sito http://www.critrentino.it/

martedì 7 aprile 2009

CONGO: L'INFERNO NEL NOSTRO CORPO di Anna Bortolotti

Ci troviamo a Bukavu a est della Repubblica Democratica del Congo, qui dal 1998 si combatte una guerra sanguinosa e ormai senza confini.
In questa guerra combattuta da uomini lo stupro è un’arma al pari delle altre, solo se possibile più crudele e distruttiva; le violenze sono sistematiche compiute davanti a figli e mariti. Non vengono risparmiate neppure le ragazzine. Donne rapite, trattate come schiave e stuprate a turno ogni giorno. Donne marchiate col fuoco, donne che non riescono più a parlare.

All’ospedale di Panzi a Bukavu il ginecologo Denis Mukwege ha operato 25 mila vittime di stupri efferati e ne ha medicate altrettante nei villaggi negli ultimi dieci anni.
Solo nel Sud Kivu da gennaio a settembre del 2008 l’agenzia dell’ONU Unfpa ha censito 11.600 donne che hanno chiesto cure dopo la violenza carnale: nel 95% dei casi gli autori erano miliziani.

Queste donne sostenute dall’organizzazione Ifrade raccontano le violenze subite, raccontano le umiliazioni, la paura, la vergogna. Come si può guardare al futuro, voler continuare a vivere dopo aver vissuto certe situazioni? Come si guardano i figli avuti da queste violenze?