La famiglia oggi più che mai è un’istituzione in evoluzione. Si assiste al passaggio dalla famiglia parenterale alla famiglia nucleare.
Questa trasformazione è avvenuta a seguito dell’affermarsi della cultura dell’individualismo, di mutamenti economici, della diffusione del benessere. Questi fattori hanno ridotto l’utilità stessa della struttura familiare tradizionale, la cui forza aggregante era in gran parte riconducibile ad uno stato di necessità che solo all’interno della famiglia poteva essere soddisfatto con certezza.
Si possono individuare alcuni fenomeni che hanno prodotto nel tempo esiti sempre più evidenti e conseguenze sempre più palesi nella struttura familiare; tra questi possiamo annoverare:
il progressivo allungamento della vita ed invecchiamento della popolazione, la riduzione dei flussi di nascite e il conseguente squilibrio fra le generazioni, il fenomeno della doppia carriera e l’instabilità coniugale.
Oggi si parla di famiglia fragile, di società liquida, di nuclei che non riescono più a portare avanti il loro mandato educativo.
Tutti i giorni si raccontano storie di ragazzi allo sbando, di giovani assassini, di baby gang. Di fronte a queste situazioni la società intera si sente disorientata. Cosa c’è alla base di gesti tanto eclatanti quanto illegali, perché nessuno coglie tempestivamente il disagio, le cattive frequentazioni, la noia che sembra essere una costante nella vita degli adolescenti.
Di fronte a questo scenario ci si chiede che cosa possono fare le famiglie? Le istituzioni educative? La comunità?
Questa trasformazione è avvenuta a seguito dell’affermarsi della cultura dell’individualismo, di mutamenti economici, della diffusione del benessere. Questi fattori hanno ridotto l’utilità stessa della struttura familiare tradizionale, la cui forza aggregante era in gran parte riconducibile ad uno stato di necessità che solo all’interno della famiglia poteva essere soddisfatto con certezza.
Si possono individuare alcuni fenomeni che hanno prodotto nel tempo esiti sempre più evidenti e conseguenze sempre più palesi nella struttura familiare; tra questi possiamo annoverare:
il progressivo allungamento della vita ed invecchiamento della popolazione, la riduzione dei flussi di nascite e il conseguente squilibrio fra le generazioni, il fenomeno della doppia carriera e l’instabilità coniugale.
Oggi si parla di famiglia fragile, di società liquida, di nuclei che non riescono più a portare avanti il loro mandato educativo.
Tutti i giorni si raccontano storie di ragazzi allo sbando, di giovani assassini, di baby gang. Di fronte a queste situazioni la società intera si sente disorientata. Cosa c’è alla base di gesti tanto eclatanti quanto illegali, perché nessuno coglie tempestivamente il disagio, le cattive frequentazioni, la noia che sembra essere una costante nella vita degli adolescenti.
Di fronte a questo scenario ci si chiede che cosa possono fare le famiglie? Le istituzioni educative? La comunità?