martedì 7 aprile 2009

CONGO: L'INFERNO NEL NOSTRO CORPO di Anna Bortolotti

Ci troviamo a Bukavu a est della Repubblica Democratica del Congo, qui dal 1998 si combatte una guerra sanguinosa e ormai senza confini.
In questa guerra combattuta da uomini lo stupro è un’arma al pari delle altre, solo se possibile più crudele e distruttiva; le violenze sono sistematiche compiute davanti a figli e mariti. Non vengono risparmiate neppure le ragazzine. Donne rapite, trattate come schiave e stuprate a turno ogni giorno. Donne marchiate col fuoco, donne che non riescono più a parlare.

All’ospedale di Panzi a Bukavu il ginecologo Denis Mukwege ha operato 25 mila vittime di stupri efferati e ne ha medicate altrettante nei villaggi negli ultimi dieci anni.
Solo nel Sud Kivu da gennaio a settembre del 2008 l’agenzia dell’ONU Unfpa ha censito 11.600 donne che hanno chiesto cure dopo la violenza carnale: nel 95% dei casi gli autori erano miliziani.

Queste donne sostenute dall’organizzazione Ifrade raccontano le violenze subite, raccontano le umiliazioni, la paura, la vergogna. Come si può guardare al futuro, voler continuare a vivere dopo aver vissuto certe situazioni? Come si guardano i figli avuti da queste violenze?

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